Per la prima volta una mostra dedicata a Ralph De Palma

Eroe di Indianapolis e del riscatto dei nostri emigrati

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IL 'CORRIERE DELLA SERA' CELEBRA RALPH DE PALMA

Articolo dello scrittore e docente universitario Francesco Durante pubblicato il 5.1.2014 sul 'Corriere del Mezzogiorno'

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UN QUADRO D'ARTISTA PER RALPH DE PALMA

Un'opera di Fernando Masi (l'artista per antonomasia della Ferrari) donata al Comune di Biccari

 
 

SLITTA AL 28 MARZO 2014 L'ADESIONE AL CONCORSO ARTISTICO CON CUI CELEBRARE RALPH DE PALMA

Comunicato stampa (scaricabile qui)
Bando di concorso (scaricabile qui) per gli studenti delle scuole superiori di Foggia e dell'Accademia di Belle Arti. Scaricare, stampare, compilare e spedire al Comune di Biccari.

Ralph De Palma, il mito che ispirò Ferrari

Nato il 18 febbraio 1898, Enzo Ferrari era il figlio secondogenito del carpigiano Alfredo e della forlivese Adalgisa, i quali in realtà speravano in una figlia femmina dopo il primo figlio Dino, erede designato.

Poco interessato alla scuola,ben presto Enzo si appassionò ai motori: rimase subito affascinato quando il padre acquistò la prima auto, una monocilindrica De-Dion Bouton. Passava il tempo nella carpenteria metallica del padre, alimentava la passione per le automobili seguendo le corse automobilistiche nella zona e sognava di diventare un pilota di successo come il suo mito americano Ralph De Palma.

Tutto cambiò quando, durante la Prima Guerra Mondiale, la polmonite si portò via sia il padre Alfredo che il fratello Dino, che si trovava al fronte. Anche Enzo partì per il fronte qualche tempo dopo e fu colpito dalla stessa malattia, ma grazie alle pressioni della madre venne mandato a curarsi a Bologna, dove riuscì a guarire sul finire della guerra.

Ritornato a casa, riuscì ad ottenere un colloquio con la Fiat; quello che sembrava un sogno però si risolse in un nulla di fatto, perché Enzo non ottenne un lavoro. Rimasto a Torino, venne assunto nell’officina del bolognese Giovannoni, per il quale iniziò a collaudare mezzi da guerra dismessi, guidandoli fino a Milano. Fu qui che divenne amico con Ugo Sivocci, colui che suggerì a Enzo di trasferirsi a Milano per lavorare alle Costruzioni Meccaniche Nazionali (CMN) con lui.
Iniziava così la carriera di un mito.

Fonte: Museo Casa Enzo Ferrari

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